Donna trekker seduta su una roccia con vista panoramica su mare per i migliori consigli e percorsi di trekking
Quasi alla vetta

Se ami il trekking e sogni panorami spettacolari, il Monte Capanne è una tappa imperdibile. Con i suoi 1.019 metri, è la cima più alta dell’Isola d’Elba, e da lassù si può abbracciare con lo sguardo tutto l’Arcipelago Toscano. Il percorso che parte da Marciana è un anello faticoso ma indimenticabile: dieci chilometri di pura avventura, con un dislivello complessivo di circa 1.600 metri che mette alla prova anche gli escursionisti più allenati. 

Trekking e cabinovia 

L’Isola d’Elba è un gioiello per chi ama la natura. Nota soprattutto per le sue spiagge, offre anche sentieri immersi nel verde, borghi medievali e creste panoramiche. Il Monte Capanne ne rappresenta il punto più alto e più affascinante, un luogo magico da cui osservare il mare tutt’intorno, sentendosi sospesi tra cielo e terra. È vero, esiste anche una simpatica funivia che parte da Marciana e arriva in vetta, con le sue cabine simili a gabbiette per uccelli, ma la vera soddisfazione è conquistare la cima con le proprie gambe, sentendo ogni passo che ti avvicina al traguardo. 

Partenza da Marciana col sentiero 101 

L’avventura inizia a Marciana, uno dei borghi più suggestivi dell’Elba. Dal centro del paese si imbocca il sentiero numero 101, ben segnato, che conduce dritto verso il Monte Capanne. I primi tratti si sviluppano all’ombra dei boschi, in un ambiente fresco e silenzioso, ideale per riscaldare i muscoli e prepararsi alla salita. Dopo circa un’ora si raggiunge San Cerbone, con il suo antico romitorio immerso nella quiete. Da qui si incrocia la parte settentrionale del GTE, la Grande Traversata Elbana, e si arriva fino al Caprile del Ferale Alto. Questo punto è ideale per una pausa: il panorama si apre, l’aria si fa più sottile, e lo sguardo inizia a perdersi verso l’infinito. Fermarsi qui a prendere fiato è quasi d’obbligo prima di affrontare l’ultima e più impegnativa parte del percorso. 

Tratto finale, prendere fiato 

Il tratto finale dell’ascesa è il più duro. Il sentiero si fa più stretto e sassoso, e richiede attenzione, passo sicuro e un pizzico di determinazione. Le gambe iniziano a bruciare, il fiato si fa corto, ma la vetta è ormai vicina. Superando le ultime rocce, finalmente si raggiunge la croce che segna la cima del Monte Capanne. Ed è qui che ogni fatica scompare: il panorama che si apre davanti agli occhi è a dir poco mozzafiato. A perdita d’occhio, il mare circonda ogni cosa, l’Elba si distende ai tuoi piedi in tutta la sua bellezza, e all’orizzonte, nelle giornate più limpide, si distinguono chiaramente la Corsica, Capraia, Pianosa, e perfino il promontorio dell’Argentario. 

Godersi la conquista 

Qui in cima il tempo sembra fermarsi. Ci si siede tra le rocce, si tirano fuori panini e frutta secca, e si gode di un pranzo che, per quanto semplice, ha un sapore speciale. È il momento perfetto per riflettere sul cammino fatto, per guardarsi intorno con orgoglio e per respirare profondamente un’aria più pura. 

Si riparte in discesa 

Dopo la meritata pausa arriva il momento della discesa. Molti la sottovalutano, ma la verità è che il rientro lungo il sentiero 101 richiede altrettanta concentrazione. Il terreno è sassoso, e le ginocchia iniziano a sentire il peso della discesa. Serve passo fermo, calma e attenzione. Dopo un tratto impegnativo, si ritorna a incrociare il GTE nord, questa volta da seguire in direzione Marciana. Si prosegue fino al bivio con il sentiero 110, che dolcemente riconduce verso il paese. 

Rientro a Marciana 

Il tratto finale è immerso nel verde, più morbido rispetto ai precedenti e finalmente meno tecnico. È il momento in cui si inizia a rilassarsi, a sorridere tra compagni di escursione, sapendo che l’impresa è quasi conclusa. Quando si rientra a Marciana, si prova una sensazione di stanchezza e gioia mescolate: il giro è completo, la fatica è stata ampiamente ripagata e la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza autentica rimane nel cuore. 

Una volta rientrati in paese, non resta che sedersi in uno dei bar del centro storico e godersi una bibita fresca. È un gesto semplice, ma in quel momento ha un valore immenso. Il trekking al Monte Capanne è molto più di una camminata: è una sfida fisica e mentale, ma anche un viaggio emozionante nel cuore dell’Elba più autentica. Perfetto per chi cerca natura, panorami mozzafiato e il piacere di guadagnarsi ogni passo, è un’escursione che lascia il segno. 

Qualche dato tecnico 

Per affrontare questo percorso al meglio è importante sapere che si tratta di un’escursione classificata come impegnativa. La lunghezza totale è di circa dieci chilometri e mezzo, con un dislivello complessivo di 1.600 metri. A seconda del proprio passo e delle soste, si può impiegare dalle cinque alle sette ore per completarlo. I periodi migliori per affrontarlo sono la primavera e l’autunno, quando le temperature sono miti e il paesaggio dà il meglio di sé. È fondamentale indossare scarpe da trekking adeguate, portare con sé bastoncini, molta acqua e cibo energetico, perché lungo il percorso non si trovano fontane o punti di ristoro. 

Chi si chiede se questo percorso sia adatto ai principianti dovrebbe sapere che è meglio affrontarlo con un minimo di allenamento. Anche se non presenta tratti esposti o pericolosi, richiede resistenza e una buona condizione fisica. I bambini possono partecipare solo se abituati a camminare a lungo e se seguiti da adulti esperti. Non sono necessari permessi o prenotazioni, ma è sempre consigliabile consultare il meteo prima di partire. 

E per chi vuole godersi la cima senza fatica? Esiste una simpatica cabinovia che parte da Marciana e arriva direttamente in vetta, ma come già detto, niente batte la soddisfazione di salire a piedi. 

Post non sponsorizzato 

4 commenti a “Trekking al Monte Capanne: l’escursione più emozionante dell’Isola d’Elba ”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *