Paesaggio marino con spiagge e colline. Percorsi di trekking i migliori
Vista sul golfo

A volte, anche i piani più dettagliati devono lasciare spazio all’improvvisazione. Era prevista un’escursione diversa, magari più montana, ma quel giorno, tra stanchezza accumulata e il richiamo irresistibile del mare, abbiamo deciso di cambiare rotta. Così è nata un’avventura costiera che ci ha fatto scoprire un volto dell’Isola d’Elba ancora più affascinante e selvaggio, tra spiagge di sabbia dorata, calette nascoste e sentieri panoramici sospesi tra il verde e l’azzurro. 

Un cambio di programma ispirato dalla stanchezza e dalla voglia di mare 

L’Elba sa come parlare al cuore di chi cammina. Con un giro più tecnico in mente, ma col corpo che chiedeva tregua, la soluzione è stata semplice: seguire la costa. Non che il nuovo percorso sia stato poi così facile — alla fine abbiamo totalizzato circa 16 chilometri e ben 1.100 metri di dislivello — ma il mare sempre accanto, il profumo della salsedine e la scoperta continua di nuove spiagge hanno reso ogni passo leggero e appagante. 

Da Procchio alla Biodola lungo il sentiero della Salute (CAI 245) 

All’inizio ci siamo avviati lungo il sentiero CAI 245, noto anche come il sentiero della Salute. Si tratta di un tracciato breve ma delizioso, che inizia poco fuori dal centro di Procchio e si snoda verso la famosa spiaggia della Biodola. La vera magia di questo tratto sta nella possibilità di costeggiare il mare quasi continuamente, con scorci da cartolina e piccole calette che appaiono all’improvviso tra la vegetazione mediterranea. Alcune sono talmente appartate da sembrare private, ma in realtà sono tesori accessibili a chi sa cercarli. 

Durante questo tratto si dovrebbe poter attraversare un piccolo bunker della Seconda guerra mondiale, un passaggio suggestivo che collega direttamente alla spiaggia della Biodola. Tuttavia, come già successo in passato, abbiamo trovato il cancello chiuso. Forse perché non era ancora alta stagione, o magari per motivi di sicurezza, fatto sta che la deviazione è stata obbligata. Così, con un po’ di discrezione, siamo passati attraverso le strutture dell’hotel Hermitage, una deviazione non prevista ma tutto sommato comoda, che ci ha riportati sulla spiaggia senza problemi. 

Dalla Biodola a Forno, passando per Scaglieri: il cuore sabbioso del trekking 

Una volta arrivati alla Biodola, il sentiero della Salute termina, ma il nostro cammino no. Abbiamo proseguito lungo la battigia, lasciando che la sabbia ci guidasse verso la spiaggia di Scaglieri, piccola ma vivace, e subito dopo verso Forno, un minuscolo borgo marino dove il tempo sembra essersi fermato. Questo tratto è stato uno dei più rilassanti, nonostante le gambe cominciassero a farsi sentire: camminare con il mare a pochi passi, tra ombrelloni sparsi e case colorate, è un piacere raro. 

Arrivati al termine del borgo di Forno, ci siamo allontanati temporaneamente dalla costa per imboccare una strada che ci ha permesso di seguire il profilo della penisola, affacciati sul blu. 

Il ritorno in quota: sentieri 251 e 249 tra boschi e colline affacciate sul mare 

Qui ha avuto inizio la seconda parte dell’escursione, più interna e montuosa. Dalla strada abbiamo preso il sentiero 251, poi il 249, che ci hanno condotti in quota, tra boschi profumati e colline con viste incredibili sul mare sottostante. Questi sentieri, poco battuti e immersi nel verde, richiedono un pò di attenzione, ma regalano emozioni forti a ogni svolta. 

Il rientro attraverso il Colle Pecorino e la chiusura dell’anello a Procchio 

Rientrati a Forno, ci siamo rimessi in cammino lungo il sentiero costiero, riattraversando Scaglieri e la Biodola. Ma per il ritorno abbiamo deciso di non ripetere lo stesso tracciato dell’andata. Dopo aver aggirato l’Hermitage, siamo saliti lungo il versante del Colle Pecorino, sempre seguendo il CAI 245 ma stavolta restando più all’interno. Il sentiero si è fatto di nuovo boschivo, ma meno impegnativo rispetto all’andata. Un modo perfetto per rallentare il ritmo e gustarsi gli ultimi chilometri prima di rientrare a Procchio, dove ci attendeva il meritato relax e, ovviamente, un tuffo ristoratore. 

Un’escursione completa: tra spiagge, sentieri e fatica soddisfacente 

Questo trekking costiero, nato quasi per caso, si è rivelato un’esperienza completa. Sedici chilometri non sono pochi, e i mille e cento metri di dislivello si fanno sentire, ma il continuo alternarsi tra mare e montagna, tra sabbia e pietra, ha dato ritmo e varietà al cammino. Ogni spiaggia, ogni scorcio, ogni salita ha avuto un suo perché, e alla fine della giornata ci siamo sentiti stanchi, sì, ma felici. 

Camminare lungo la costa dell’Elba, da Procchio verso la Biodola e ritorno, è un’esperienza che resta nel cuore. Non solo per la bellezza dei luoghi, ma per quella sensazione impagabile di libertà che solo un trekking a stretto contatto col mare sa regalare. È un giro perfetto per chi cerca un’escursione non troppo tecnica ma intensa, capace di unire natura, sport e scoperta. 

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